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NYTimes (USA) – Elizabeth Warren propone di dividere le grandi aziende tecnologiche come Facebook e Amazon

16 marzo 2019

IOWA CITY, IOWA – FEBRUARY 10: Sen. Elizabeth Warren (D-MA) speaks at a campaign rally at the University of Iowa on February 10, 2019 in Iowa City, Iowa.  (Photo by Scott Olson/Getty Images)

Nel 1899 l’economista americano di origine norvegese Thorstein Veblen, pubblica un saggio che rimarrà come una pietra miliare nella divulgazione socio-economica di quel paese, oltre ad arricchire le fortune professionali dello stesso autore: The Theory of Leisure Class. (La teoria della classe agiata). Veblen, senza alcuna reticenza, nella sua opera mette a nudo il comportamento vessatorio e predatorio dell’élite di quel tempo; il suo cinismo e conservatorismo ipocrita serpeggiante negli esclusivi circoli dell’aristocrazia finanziaria e industriale americana, i famosi Robben Barons. L’autore descrive il loro sciupio e l’ostentata manifestazione di ricchezza mettendola a paragone con la parca quietudine e l’indole proba di una classe lavoratrice sottoposta alla loro avida rapacità. Il saggio godette di un ampio successo e fu antesignano di una svolta politica che avvenne nell’immediato futuro.

A partire dal 1901 nei sette anni e mezzo successivi della presidenza Theodore Roosevelt, il governo chiamò in causa, per la violazione dello Sherman Antitrust Act quarantaquattro grandi società monopolistiche, incluse alcune tra le più potenti e impopolari come quella degli inscatolatori di carne, l’American Tobacco Company, la Du Pont Corporation e la Standard Oil Company. Tali azioni legali fecero crescere in tutto il paese il prestigio di Roosevelt che si guadagnò il soprannome di trust-buster (distruttore di monopoli).

Se dovessimo distillare la quintessenza del pensiero liberale troveremmo, pur nelle rispettive peculiarità diacroniche e geografiche, tre valenze comuni che lo caratterizzano: la libertà di scambio, un governo contenuto ma regolatore, la lotta alla rendita monopolistica. Si può affermare con sicurezza che questi tre principi costituiscano ancora i pilastri della corrente fase delle politiche economiche autodefinitesi un po’ spregiudicatamente “liberali”? Solo in parte. La tendenza alla “concentrazione” e la folle “deregolamentazione” stanno minando  la statica dell’intero edificio. La politica è stata assente per anni, ora finalmente non più. D’ora in poi i nuovi Robben Barons (Facebook, Amazon, Google, Apple) dovranno fare i conti con un’America meno accomodante.

Auguriamocelo.

Elizabeth Warren Proposes Breaking Up Tech Giants Like Amazon and Facebook

By Astead W. Herndon

March 8, 2019

La senatrice Elizabeth Warren[1], la democratica del Massachusetts, che si sta proponendo come la punta di diamante delle elezioni presidenziali democratiche, ha sostenuto un’altra idea progressista venerdì sera di fronte a una folla di migliaia di persone nel Queens: un piano normativo[2] volto a rompere alcune delle più grandi aziende tecnologiche americane, tra cui Amazon, Google, Apple e Facebook.

Durante una manifestazione a Long Island City, il quartiere che doveva essere la sede di un importante nuovo campus di Amazon, Ms Warren ha presentato la sua proposta chiedendo alle autorità preposte alle regole di disfare alcune fusioni societarie [già conclusasi] tra le società tecnologiche, oltre a una legislazione che vieti le piattaforme dalle quali [si evidenzia] in entrambi i casi l’offerta di un mercato per il commercio e la [loro] partecipazione [diretta] a quel mercato.

Abbiamo queste giganti aziende – devo dirlo alle persone a Long Island City? – le quali pensano che possano arrendersi a tutto “, ha sottolineato Mrs Warren alla folla, ricevendo applausi. Ha paragonato Amazon al romanzo distopico “The Hunger Games”, in cui coloro che detengono il potere impongono i loro desideri ai meno fortunati.

Sono stufa di miliardari che se ne approfittano“, ha aggiunto.

L’annuncio della Warren[3] echeggiò da New York alla Silicon Valley, rafforzando ulteriormente la sua figura di uno dei candidati democratici più disposti a richiedere cambiamenti su larga scala della struttura del paese in nome dell’uguaglianza.

Tra il campo affollato dei democratici in cerca della nomination presidenziali, Ms Warren ha fatto il massimo per aggiungere dettagli alle sue iniziali proposte, tra cui un progetto universale per l’assistenza all’infanzia, una tassa per le famiglie più ricche del paese e, a partire da venerdì, lo spacchettamento dei grandi giganti tecnologici.

Il piano regolatore di Ms Warren, che è presente nel contenuto della sua campagna, forzerebbe anche il ripristino di alcune acquisizioni da parte di giganti della tecnologia, incluse le offerte di Facebook per WhatsApp e Instagram, l’acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon e l’acquisto di Waze da parte di Google. Alle società non sarebbe consentito trasferire o condividere i dati degli utenti con le terze parti. Le doppie entità, come Amazon Marketplace e AmazonBasics, sarebbero divise.

La pressione verso i funzionari eletti a porre ulteriori controlli sulle società di mega-tecnologia è in corso da mesi, in particolare dopo le rivelazioni che aziende come Facebook potrebbero aver violato gli accordi sulla privacy dei clienti.

La Senatrice Warren sta anche inviando un segnale politico di avvertimento nel campo delle primarie democratiche, dove le decisioni su in che modo abbracciare o respingere la Silicon Valley e i suoi ricchi donatori potrebbero diventare una importante linea di demarcazione tra i candidati.

Nell’ampia corsa per la nomination, i democratici come Ms Warren, il Senatore Bernie Sanders del Vermont e la Senatrice Amy Klobuchar del Minnesota hanno espresso la volontà di limitare l’influenza di aziende come Facebook, Google, Apple e Amazon, anche se Mr Sanders e la Ms Klobuchar devono ancora presentare chiari dettagli politici su come operare. La Senatrice Kamala Harris, che rappresenta molte di quelle società con sede nel suo stato della California, ha ripetutamente fatto pressione ai rispettivi dirigenti riguardo alla privacy dei consumatori, ma è rimasta lontana dal dire che venisse limitata la loro influenza. Il Senatore Cory Booker del New Jersey è stato più propenso ad abbracciare le società controverse, che hanno spesso utilizzato le loro vaste risorse per fare pressione sui politici di entrambe le parti.

Il nostro settore tecnologico è l’invidia del mondo e abbiamo bisogno di politiche che promuovano l’innovazione e la scelta dei consumatori, ma necessitiamo anche di una più forte applicazione della legge antitrust“, ha detto Ro Khanna, il democratico della California House che rappresenta le sedi di aziende come Apple e eBay nella Silicon Valley. Egli ha aggiunto che le dichiarazioni generiche contro le grandi aziende tecnologiche non sono state utili, occorreva che ogni società venisse “valutata caso per caso e che le sia concessa l’opportunità di un giusto contraddittorio“.

Il piano della Warren crea due livelli di aziende che rientrerebbero nei nuovi regolamenti: quelle che hanno un fatturato globale annuo di $ 25 miliardi o più, e altre con un fatturato annuo da $ 25 a $ 90 milioni a miliardi. Al livello superiore sarebbe richiesto di “separare strutturalmente” i loro prodotti dal loro mercato online. Le società più piccole verrebbero anch’esse soggette a regolamenti ma non sarebbero costrette a separarsi dal mercato online.

Ms Warren aveva precedentemente affermato nel corso del suo trasferimento a Boston, che [la sua proposta], postata in un comunicato su Medium venerdì mattina, sarebbe stata una “buona opportunità” per Amazon, e che le aziende sono diventate così potenti da poter esercitare bullismo nei confronti di città e di stati facendoli su di loro piovere enormi contributi dei contribuenti in scambio per fare affari, e che le stesse possono agire – secondo le parole di Mark Zuckerberg – “più come un governo che una normale società“.

Durante una breve intervista a New York, Ms Warren ha rifiutato di dire se il governatore Andrew M. Cuomo aveva ragione a offrire forti incentivi fiscali ad Amazon in cambio del campus proposto nel Queens. Anche il sindaco di Boston, Martin J. Walsh, dello stato di origine di Ms Warren, ha offerto simili incentivi.

Non è questo il punto“, ha chiosato. “Prima di addentrarci nel merito della questione necessita cambiare lo statuto, ci sono cambiamenti strutturali che si possono apportare all’economia per impedire ad Amazon di scorrazzare attraverso l’America” dicendo: “Cosa mi offriresti se venissi?

Questo è un ritornello che le è rimasto in mente per anni, incluso in un discorso del 2016 intitolato “Ridefinire la concorrenza nell’economia americana.” L’anno scorso introdusse l’Accountable Capitalism Act, che mirò a frenare il potere degli azionisti costringendo le società ad aumentare la rappresentanza dei lavoratori nei loro consigli di amministrazione, riducendo allo stesso tempo gli incentivi per le grandi imprese destinati a pagare gli azionisti anziché reinvestire il ricavato nelle loro attività di business.

Matt Stoller, un collega presso l’Open Markets Institute di Washington e un ex consigliere senior del Senate Budget Committee, ha affermato che il piano di Mrs Warren era “pratico” e “necessario“. Ha confrontato le grandi aziende tecnologiche con i monopoli del tabacco del passato americano, i quali alla fine furono sottoposti a cause antitrust.

C’è stato una opinione diffusa nella politica del D.C. [Governo], ossia  che queste società sono orientate al progresso”, ha sottolineato Stoller, “le loro maestranze donano denaro ai democratici, sono amici del liberalismo sociale, c’è una sorta di idealismo nel modo in cui parlano del mondo. Questa è stata l’opinione prevalente sino a ora. “

https://www.nytimes.com/2019/03/08/us/politics/elizabeth-warren-amazon.html?smid=fb-nytimes&smtyp=cur&fbclid=IwAR0t6LwawG6LpoB9dgU2B7F4OPeAvzuy-XVuUlXtJ8dMS1KPlYp4kvyUzs0

[1] https://democraticieriformisti.wordpress.com/2018/11/03/mid-term-usa-18-sen-elizabeth-herring-warren-la-democrat-che-fa-impensierire-trump/ 

[2] https://medium.com/@teamwarren/heres-how-we-can-break-up-big-tech-9ad9e0da324c?fbclid=IwAR3sC-R48J7K-DXbrmlOtENw_OrgFNwFqoPvS-g12XCFK1qqe5m04vv_wI4

[3]https://www.facebook.com/ElizabethWarren/videos/2212208412373417/UzpfSTEwMDAwMDg2MDU1NTc0NDoyMjA3MDE5MDYyNjcwMDkx/

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